Vinitaly 2020: Federvini no, Coldiretti sì

Si fa sempre più vivace il dibattito sull’edizione 2020 di Vinitaly. Se il cambio di data (14-17 giugno 2020) annunciato nei primi giorni di marzo aveva trovato tutti d’accordo, il passare dei giorni con l’aggravarsi delle condizioni generali per il Covid-19 ha portato alcune associazioni a rivedere le proprie posizioni.

Dopo la Fivi che si è chiamata fuori, lo stesso fa Federvini chiedendo di saltare un giro. Non tutti però sono d’accordo: c’è Coldiretti che invece ribadisce il sostegno alla data scelta da Veronafiere.

Il no di Federvini
"Non ci sono le condizioni per assicurare agli espositori e ai partecipanti un evento di livello internazionale nel solco della storia di Vinitaly. La professionalità e l’autorevolezza di Veronafiere vanno convogliate verso iniziative di rilancio del settore”. Così Piero Mastroberardino Presidente del gruppo Vini di Federvini e dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità - Grandi Marchi, che invita Veronafiere a ripensare l’evento in una modalità diversa.

Secondo Federvini, gli scenari che la diffusione del coronavirus sta ponendo sotto gli occhi di tutti rendono assai improbabile una soluzione a breve termine. I collegamenti internazionali, se prima erano di fatto azzerati, oggi sono persino formalmente inibiti. La ristorazione, canale di elezione per i nostri vini, è ormai anche normativamente inattiva. La disponibilità degli operatori esteri a venire in Italia, anche per i mesi a venire, è difficile che possa essere riacquisita velocemente. Nasce da questo scenario la scelta di Federvini di ripensare alla scelta di un’edizione 2020.

Il sì di Coldiretti
Il sostegno all’edizione di giugno arriva dalla più grande associazione di agricoltori, Coldiretti. “Dopo il record storico fatto segnare dalle esportazioni di vino che hanno raggiunto i 6,43 miliardi nel 2019, il Vinitaly può segnare il momento della riscossa del Made in Italy nel mondo una volta superata l’emergenza Coronavirus”, scrive in una nota.

L’associazione esprime “apprezzamento per la volontà di Veronafiere di mantenere l’appuntamento del Vinitaly al 14-17 giugno. Un segnale di ottimismo per il settore che è un importante elemento di traino per l’intero Made in Italy. Il vino nel 2019 si classifica come il prodotto agroalimentare più esportato nel mondo con un aumento del 3,1%. E il Vinitaly è l’appuntamento fieristico dell’agroalimentare italiano più atteso e partecipato da istituzioni, stakeholder e operatori di mercato”.


Redazione Emiliaromagnavini
Storie di vino e di cibo che meritano di essere raccontate. Vigneron intimamente legati alla loro terra, cuochi avvezzi alla materia prima e alla tipicità, eventi che fanno grande l'Emilia Romagna. Perché bere e mangiare sono prima di tutto un atto agricolo. Tutto il resto è noia. Per scrivere alla redazione: redazione@emiliaromagnavini.it
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