Intervista a Luca Matarazzo

Scrive, degusta, gira l’Italia e non nasconde il suo debole per la Romagna. Il neo ambasciatore dell’Albana, Luca Matarazzo, erano due anni che inseguiva il titolo della prima Docg in Italia, svanito d’un nulla la passata edizione. A sua consolazione il 2021 aveva visto la vittoria al Master del Sagrantino di Montefalco. Adesso è arrivata l’Albana, prima volta di un sommelier della Campania a fare da ambasciatore.

Luca, nel 2021 il secondo posto, quest’anno il primo: possiamo dire che il successo era nell’aria?
Sì, ma rispetto allo scorso anno ho preso il Master in maniera più sbarazzina, per dirla alla romagnola. Mi sono presentato con più serenità d’animo. Mi son detto: sono preparato, le cose le conosco, vada come vada, l’importante è sfidare i miei stessi limiti.

Come ha trascorso questo anno di preparazione?
Ho frequentato molto le cantine venendo tante volte in Romagna. Parlare di territorio presuppone la presenza, i libri da soli non bastano. Bisogna ascoltare sul campo per capire il lavoro e il sacrificio dei produttori.

Con quale Albana festeggerà la vittoria?
Quella dell’Azienda agricola Gallegati, il Corallo Giallo. Prodotta sulle alture di Brisighella, nasce dal lavoro divino di Cesare e Antonio che danno vita a un vino di grande equilibrio, nel rapporto tra fiori, frutta e sensazioni minerali. Aggiungiamoci l’ottimo rapporto qualità/prezzo e il gioco è fatto.

Il futuro dell’Albana come lo vede?
Prospero a una condizione: che tutti i produttori siano consapevoli che le tante differenze rappresentano un plus, non un problema su un piano commerciale. Questo è uno dei pochi casi in Italia dove avere così tanta variabilità rappresenta un grande vantaggio per il consumatore finale.

Lei è anche giornalista: come si traduce con la sua attività nel mondo del vino?
Da cinque anni collaboro con la testata ‘Vino da bere’ e continuerò con la stessa caparbietà. Il mondo del giornalismo, soprattutto quello enogastronomico, deve essere curato e ha tanto da raccontare in fatto di storie. Giornalismo è libertà, dobbiamo ricordarlo sempre.


Filippo Fabbri
Calciatore mancato, giornalista per passione. Una stella polare, il motto del grande Gianni Brera: “Prima di scrivere un articolo bevi un bicchier di vino”. Perchè come diceva Baudelaire "bisogna diffidare degli astemi". Contatti: filfabbri@gmail.com
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