Il 6 aprile è #CarbonaraDay

Domani (6 aprile), come ogni anno, torna il CarbonaraDay, la “spaghettata social” più grande del mondo. Basti pensare che sul solo Instagram sono oltre 1,6 milioni i contenuti con l’hashtag #Carbonara. Per partecipare all’evento virtuale le regole sono semplici: il 6 aprile, a partire dalle ore 12, basterà seguire gli hashtag #CarbonaraDay e #CarbonaraSharing e cimentarsi in dirette video, condividere opinioni, foto e consigli su Instagram, Facebook e Twitter, nel segno di un piatto all’insegna dell’inclusione.

E’ facile immaginare che l’adesione sarà altissima. Stiamo parlando della ricetta più popolare in assoluto. Lo dimostra anche una ricerca commissionata dai pastai di Unione Italiana Food all’Istituto Piepoli. Rivela che per nove italiani su dieci (95%) la carbonara si mangia sempre in compagnia, soprattutto in famiglia. Secondo l’indagine, condotta su un campione di cinquecento persone rappresentative della popolazione maggiorenne, per otto italiani su dieci la carbonara è una questione di cuore: il 62% la condivide con la famiglia, il 20% con il partner. Solo il 13%, con punte tra i maschi under 35, la degusta con gli amici. Inoltre emerge che Carlo Verdone e Sergio Mattarella sono le persone con cui gli italiani condividerebbero più volentieri il piatto.

Per fare un buon piatto serve la tecnica, ma soprattutto è fondamentale una materia prima di qualità. Perché in un piatto con pochissimi ingredienti, la qualità è indispensabile. A partire dalla pasta (spaghetti o rigatoni).

Per quanto riguarda la preparazione Il rischio è l’effetto frittatina. Per due persone servono 75 grammi di guanciale, 60 grammi di pecorino e un uovo intero e un tuorlo. Però c’è l’aspetto soggettivo. C’è chi mischia il pecorino con un parmigiano fresco (stagionato 12 mesi). Soggettiva anche la cottura del guanciale, ma dovrà comunque restare morbido. Non è male risottare la pasta per alcuni minuti nell’olio rilasciato dal guanciale. Le uova vanno sbattute aggiungendoci poi il formaggio grattugiato.

Alla fine il composto dovrà essere versato sulla pasta fatta riposare in una boule per non meno di un minuto. A quel punto non ci sarà il rischio frittatina e il preparato garantirà quella irrinunciabile e gastro libidinosa cremina.


Davide Buratti
Giornalista in pensione, appassionato di enogastronomia. Nato e cresciuto in campagna, ha sempre mantenuto un forte legame con le sue tradizioni e con quei sapori che si irradiavano dal camino o dalla stufa a legna, quella di colore bianco che nelle sere invernali è stata il punto di riferimento per tante generazioni.
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