La situazione d’emergenza che stiamo vivendo ha
fermato bar e ristoranti, ma
non gli amanti del vino. In tutta la penisola, e anche fuori,
il consumo di vino cambia un po', ma non si ferma:
e-commerce,
consegne espresse a domicilio e disparate
iniziative di ristoranti e negozi permettono di sperimentare aperitivi casalinghi e cene originali. Nonostante ciò il settore enoico è
sottotono rispetto alle rilevazioni del 2019 che vedevano in crescita sia il consumo nazionale, sia l’export, specialmente
verso il Nuovo Continente, grande consumatore del nostro vino. È
proprio negli Usa che è stata condotta una ricerca per
evidenziare il consumo di vino ai tempi del Covid-19.
L’
attività veneta Pasqua Vigneto & Cantine ha sollecitato
Nomisma-Wine Monitor a svolgere un’indagine oltreoceano, prendendo un
campione di 1000 consumatori equamente distribuiti
tra New York e la California, in una fascia di età compresa tra i 21 e i 65 anni. Da quanto emerso, il
40% ha
ridotto i propri consumi durante il lockdown, a fronte del
23% che invece ha dichiarato un
incremento del consumo e il restante
37% è
rimasto alle abitudini enoiche di sempre: si beve più vino in
occasione del pasto (26%) e nel momento dell’aperitivo (20%).
Per quanto riguarda la
spesa del settore, il
43% ha s
peso di più per il vino, dato correlato al mondo dell’e-commerce, mercato gettonatissimo per i cittadini della Grande Mela e della California, i quali hanno
comprato il vino online con un incremento del 24% rispetto a prima. In prospettiva alla fine dell’isolamento,
secondo il 19% degli intervistati si berrà più vino rispetto al momento
attuale, mentre il 33% sostiene invece una diminuzione del consumo.
Riccardo Pasqua,
amministratore delegato dell’azienda Pasqua vigneto & cantine, sostiene che “
analizzare le evidenze attuali è ora più che mai necessario, perché ci può fornire indicazioni utili sui trend futuri, permettendoci di intercettare e interpretare in maniera costruttiva le nuove modalità di consumo che si verranno a creare”. L’
evoluzione del mercato è difficile da decretare, ma i
dati analizzati volgono verso il positivo, poiché sebbene il mercato abbia mostrato un
rallentamento, non si è fermato, anzi ha incentivato canali alternativi di commercio.
