Una signora che va in bianco

Einzellage, Finca, Climats, Lieux-Dits, MGA, tutte parole che servono per indicare specifiche aree vitate nei rispettivi paesi. In genere questi elementi forniscono indicazioni su condizioni geologiche e climatiche, oppure topografico-storiche o più semplicemente geografiche. In alcuni casi indicano invece la proprietà. Recentemente ho assaggiato una buona bottiglia di un bianco romagnolo il cui nome in etichetta richiamava appunto la proprietà di una vigna. Mi sono incuriosito, non tanto per il nome in sé, quanto per il fatto che simultaneamente stavo leggendo un testo che parlava di un celebre lieux ditsborgognone e allora mi sono domandato: vuoi vedere che anche dietro questo nome si cela una storia interessante, magari risalente al Medio Evo? Ma, come direbbe ad Amadeus un concorrente de I Soliti Igniti “No, mi spiace, non sono io la vigna medievale!”.

E difatti il Vigna della Signora, vino bianco realizzato dalla azienda Torre San Martino, deve il suo nome a un vecchio ponte in pietra a schiena d’asino, il Ponte della Signora, che in pieno centro a Modigliana, consente di oltrepassare il torrente Acerreta, affluente del Marzeno.

La signora in questione, vissuta nel settecento, cui si deve il nome del ponte, aveva un podere che si chiamava Colombaie, i cui pro-pro-pro nipoti lo cedettero agli attuali proprietari, la famiglia Costa. Ma non si sa quanta verità e quanta leggenda ci siano in effetti dietro a questa storiella. Come vedete, il nome del vino costituisce quindi una sorta di omaggio a Madame Casalini.

Delusi? Beh, consolatevi perché il vino invece non vi deluderà. Vigna della Signora 2017 è un bianco da assemblaggio, con il 10% della autoctona uva albana, chardonnay 60% maturato in tonneau, e 30% di sauvignon. Torre San Martino è un’azienda in crescita, difatti circolano insistenti rumors che danno per certo nuove acquisizioni nel territorio modiglianese. Dagli ettari vitati odierni, circa 10 su suoli di origine marnoso arenacea, l’azienda ricava soprattutto sangiovese freschi, sapidi ed eleganti e questo bianco che sfodera profumi agrumati e un profilo gustativo che si affida al contributo dell’albana per dare sfoggio al carattere sapido.

E’ un bell'esempio di come il territorio di provenienza possa prevalere e caratterizzare il vino, in questo caso riducendo al minimo il classico vegetale del sauvignon blanc e assorbendo le note boiséé appportate dalla maturazione in tonneau dello chardonnay.

Colli di Faenza Bianco Doc
Vigna della Signora
euro 10,40

TORRE SAN MARTINO - Piazza Don Minzoni, 36 - Modigliana (FC)
www.torre1922.it


Giovanni Solaroli
Giornalista, degustatore ufficiale, docente AIS, per anni è stato il referente per la Romagna della Guida Ais nazionale Vitae. E' co-autore del primo e unico libro interamente dedicato all’Albana di Romagna.
giovannisolaroli@gmail.com

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