Enio Ottaviani profeta in patria

Enio Ottaviani profeta in patria. A “certificarlo” è l’amministrazione comunale di San Clemente che ha consegnato uno speciale riconoscimento all’azienda adagiata sulle colline del riminese nell’oasi del Conca. A ricevere il premio dalla sindaca di San Clemente Mirna Cecchini e dagli assessori Christian D’Andrea, Fabio D’Erasmo e Stefania Tordi, sono stati Davide e Massimo Lorenzi, titolari di Enio Ottaviani.

“Ci ha fatto un immenso piacere il riconoscimento ricevuto – spiegano i fratelli Lorenzi – perché arrivato dalla nostra terra, quella dove nascono i nostri vini, intrisi di uva, tradizioni e lavoro. La nostra storia è intimamente legata al territorio d’origine”.

E proprio alle radici di San Clemente fa espressamente riferimento il riconoscimento ricevuto dall’amministrazione comunale. “Alla Enio Ottaviani – Vini e Vigneti, che in questi anni ci ha resi orgogliosi del nostro territorio – si legge nel testo - Per il valore aggiunto che ha saputo costruire, perché il vino è un viatico importante per comprendere un luogo, una cultura, gli usi e costumi di un’intera comunità. Siamo lieti di avervi nelle terre di San Clemente, perché comprendiamo il valore di essere sulle tavole di oltre 30 Paesi nel mondo. Congratulazioni per il successo dei vini Strati Romagna Pagadebit e Dado Romagna Sangiovese, per essere espressioni liquide e vive del nostro paesaggio romagnolo”.

Il riferimento a “Strati” e “Dado” non è casuale. Strati è il Pagadebit di Enio Ottaviani che ha conquistato la Corona d’oro, il premio top della guida “Vini buoni d’Italia” del Touring Club, l’unica pubblicazione esclusivamente dedicata ai vitigni autoctoni. Dado invece è un progetto di Sangiovese in edizione limitata risultato di quattro particelle su terreni differenti a San Clemente. Ogni fazzoletto di terra esprime caratteristiche distinte e complementari tra loro. Il risultato è un vino unico nel panorama romagnolo.

“Entrambi sono progetti che si caratterizzano per la loro forte identità – continuano Davide e Massimo – Sono vini i cui grappoli fanno parte della storia e della cultura della terra in cui hanno origine. È questa la scommessa di cui andiamo orgogliosi”.


Redazione Emiliaromagnavini
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