Il cibo, l’Unesco e Casa Artusi

Se è vero che il cibo è cultura non deve stupire l’avvio del percorso intrapreso dalla rivista “La Cucina italiana” sulla via dell’Unesco. La direzione è il riconoscimento dell’identità della cucina italiana Patrimonio immateriale dell’umanità. Il proposito, da idea editoriale, si è fatto concreto con la nomina di un Comitato tecnico che dovrà produrre un dossier da presentare a Parigi in sostegno della candidatura. Undici le personalità che fanno parte del Comitato, con un dato che risalta: il cuore si trova in Romagna. Per essere più precisi a Casa Artusi.

È il centro di cucina domestica di Forlimpopoli a mettere sul piatto i nomi di primo piano in sostegno del progetto, tanto da annoverare ben 4 personalità del suo comitato scientifico. Nello specifico: Alberto Capatti (storico dell'alimentazione e della gastronomia italiana), Giovanna Frosini (Accademia della Crusca), Massimo Montanari (docente di Storia dell'alimentazione all'Università di Bologna), Laila Tentoni (Presidente di Casa Artusi).

Insieme a loro troviamo Luisa Bocchietto (designer), Roberta Garibaldi (Associazione italiana turismo enogastronomico), Paolo Petroni (Accademia italiana della cucina), Vincenzo Santoro (Dipartimento cultura e turismo dell'Anci), Luca Serianni (Museo della lingua italiana di Firenze), Vito Teti (antropologo), Leandro Ventura (Istituto centrale per il patrimonio immateriale).

Non nasconde il suo entusiasmo Laila Tentoni, che così ha scritto sul sito di Casa Artusi. “La cucina italiana nel mondo trascende il mosaico di saperi, pratiche, racconti, memoria, prodotti di eccellenza. C’è una dimensione in più, che va oltre il cibo stesso, ed è la convivialità. ‘L’Artusi’ non è solo il ricettario della cucina domestica di casa nostra, ma nelle sue numerosissime traduzioni è il messaggio nel mondo del buon gusto e della libertà del nostro modo di vivere. Anzi, si può sostenere che lo straordinario romanzo della cucina italiana all’estero è anche Artusi. Per coerenza, col mio ruolo all’interno di Casa Artusi, il centro a lui dedicato che promuove la cultura e la cucina italiana nel mondo, ho aderito con convinzione alla proposta Unesco: un’idea forte di comunicazione che mette in valore un patrimonio immenso, di cui Pellegrino Artusi è stato interprete. E mi piace pensare di portare all’interno di questo Comitato il metodo di lavoro corale, unificante, che ha caratterizzato la sua vita e la sua opera”.


Redazione Emiliaromagnavini
Storie di vino e di cibo che meritano di essere raccontate. Vigneron intimamente legati alla loro terra, cuochi avvezzi alla materia prima e alla tipicità, eventi che fanno grande l'Emilia Romagna. Perché bere e mangiare sono prima di tutto un atto agricolo. Tutto il resto è noia. Per scrivere alla redazione: redazione@emiliaromagnavini.it
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