Cantine Riunite, 225 milioni (-5,1%)

Ricavi per 225 milioni di euro (237 milioni il precedente), utile di esercizio di 3 milioni di euro, patrimonio netto 173,9 milioni. Sono i numeri di Cantine Riunite & Civ approvati all’assemblea di bilancio dell’esercizio chiuso al 31 luglio 2020. La cooperativa che conta 1.500 soci produttori di uve e diverse cantine associate in Emilia-Romagna e Veneto, conferma la leadership nei vini frizzanti emiliani quali Lambrusco e Pignoletto e nel Prosecco grazie ai prodotti di Cantine Maschio.

Alcuni numeri
L’esercizio si chiude con un margine operativo lordo pari al 10,5% del valore della produzione (7,9% nell’esercizio precedente) corrispondente a oltre 23 milioni di euro, che consente ai soci che, nella vendemmia 2019, hanno conferito alla cooperativa oltre 750 mila quintali di uve, di ricevere un prezzo medio di riparto di 50,67 euro al quintale. L’utile d’esercizio, pari a 3 milioni di euro, incrementa il patrimonio netto della cooperativa portandolo oltre i 173,9 milioni, pari al 44% delle proprie fonti; vengono raccolti inoltre 24,8 milioni di euro di depositi dai soci sotto forma di prestito sociale.

Mercato estero
La cooperativa, presente con i suoi prodotti in oltre 80 paesi registra ottimi risultati nel Nordamerica, nel Centro America, nei mercati asiatici, in Cina e in Australia. Nonostante la situazione di incertezza l’azienda ha continuato a investire per rafforzare i propri marchi principali e per sviluppare nuovi progetti.

Mercato italiano
Sul mercato Italia, il Pignoletto Righi mantiene la leadership di mercato con una crescita significativa nel segmento dei frizzanti e degli spumanti con Pignoletto Ares. Una importante novità è rappresentata da prosecco Rosé Maschio, già sul mercato nazionale e internazionale con ottimi riscontri da parte dei consumatori.

In occasione del l’anniversario, è stato lanciato Riunite Cuvée 1950, che completa la gamma dei Lambruschi Reggiani.


Redazione Emiliaromagnavini
Storie di vino e di cibo che meritano di essere raccontate. Vigneron intimamente legati alla loro terra, cuochi avvezzi alla materia prima e alla tipicità, eventi che fanno grande l'Emilia Romagna. Perché bere e mangiare sono prima di tutto un atto agricolo. Tutto il resto è noia. Per scrivere alla redazione: redazione@emiliaromagnavini.it
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