La Patata di Bologna lancia il nuovo spot

"Molto più che buona”. Con questo claim il Consorzio di Tutela della Patata di Bologna Dop inaugura la campagna di comunicazione triennale QualiPat. Un progetto finanziato con il contributo dell’Unione europea nell’ambito del bando 1144/2014 “Azioni di informazione e promozione dei prodotti agricoli” per un importo di circa un milione di euro. Il planning comunicativo dei 3 anni prevede l’utilizzo di diversi canali (Tv, radio, social, web), con l’obiettivo di parlare a diversi target, inclusi i più giovani. La comunicazione sarà orientata a rafforzare la notorietà della Patata di Bologna D.O.P., informando sulle qualità e peculiarità del prodotto e rendendo note anche le garanzie dei prodotti a marchio D.O.P.

La Patata di Bologna D.O.P. è infatti un prodotto esclusivo di un territorio che ne esalta qualità e proprietà, proprio per questo un unicum nel panorama nazionale del settore pataticolo. Le produzioni a Denominazione di Origine sono certificate e garantite dal Consorzio anche attraverso un organismo di controllo aggiuntivo che, rispetto ai prodotti a norma di legge, aggiunge un controllo in più di rispetto del disciplinare di produzione imposto dal Consorzio. Di varietà Primura, la Patata di Bologna D.O.P. ha inoltre un gusto unico e una composizione che la rendono ottima per tutte le preparazioni.

Per l’anno 2020 il progetto prevede una campagna TV di 3 settimane, su emittenti del gruppo Cairo Editore, in partenza il prossimo 13 dicembre.


La Patata di Bologna Dop piace
Quello che è certo è la crescita della patata nella scelta dei consumatori. Se è vero che il lockdown ha cambiato il canale di consumo delle patate passando dal fuori casa (horeca) al consumo domestico, è altrettanto vero che l’apprezzamento della Patata di Bologna D.O.P. è un percorso che arriva da lontano, prima dell’attuale “particolare” situazione. Le patate sono uno degli alimenti che vengono considerati a lunga conservazione e quindi buone per la dispensa da utilizzare nel medio periodo al bisogno. Come ricordano i nutrizionisti, una o due porzioni di patate a settimana dovrebbero sempre essere presenti nella dieta. Mediamente un italiano consuma circa 35 kg di patate procapite, con una netta maggioranza di acquisto nella Grande Distribuzione.

Entrando nei numeri i dati relativi alla Patata di Bologna Dop evidenziano nel corso dell’anno (fino a ottobre 2020) un incremento di vendita della Patata di Bologna Dop del +33%, rispetto allo stesso periodo precedente. Il dato si inserisce nel contesto di una crescita generale del “prodotto patata” nella distribuzione moderna, anche se con volumi inferiori: +6,3% (Fonte Nielsen).

Il canale di vendita della Patata di Bologna ha interessato per lo più la Grande distribuzione (95%), presente nelle principali catene distributive, in alcune delle quali con confezioni in co-branding dove è molto evidente la dicitura “Patata di Bologna”, con il logo del consorzio e il bollino Dop comunitario a garanzia del prodotto.

“Questa crescita evidenza la fiducia che siamo riusciti ad infondere nel consumatore che ricompra le nostre confezioni perché sa di trovare sempre le stesse patate – spiega Davide Martelli, Presidente del Consorzio di Tutela Patata di Bologna DOP – Il consumo di patate tende ad essere costante, è uno dei prodotti che per definizione è a domanda rigida e il consumatore tende a ricomprare; nel nostro caso viene semplicemente riacquistato per la bontà che ci viene riconosciuta e per la notevole qualità che trova nelle nostre confezioni. Siamo l’unica referenza monovarietale, la Primura, presente sul mercato e in più con la certificazione DOP. Primi ad avere ottenuto questa importante certificazione e fra i primi ad avere voluto un consorzio a tutela della denominazione e del prodotto”.


Redazione Emiliaromagnavini
Storie di vino e di cibo che meritano di essere raccontate. Vigneron intimamente legati alla loro terra, cuochi avvezzi alla materia prima e alla tipicità, eventi che fanno grande l'Emilia Romagna. Perché bere e mangiare sono prima di tutto un atto agricolo. Tutto il resto è noia. Per scrivere alla redazione: redazione@emiliaromagnavini.it
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