#VocidelVinoER, Tersi: digitale non più rinviabile

Romagnolo, perennemente in movimento per l’Italia, Lorenzo Tersi è stato inserito tra le 100 personalità più influenti del mondo del vino dalla rivista “Cronache di gusto”. Il wine manager cesenate da oltre 20 anni affianca produttori vitivinicoli, cantine e aziende agroalimentari attraverso la società LT Wine Food Advisor di cui è fondatore. Tra gli ideatori del Romagna Wine Festival, attualmente è wine advisor del Consorzio del Chianti e consigliere di Cesena Fiera. A Tersi abbiamo chiesto come è cambiato il mondo delvino a seguito dell’emergenza sanitaria.

Come è cambiato in Italia il mondo del vino a seguito del Covid19?
In maniera radicale. Ha obbligato i produttori ad alzare l’asticella dell’attenzione nel prendere decisioni non più rinviabili. Penso in primis al digitale. È emersa inoltre la consapevolezza che questo è un mestiere complicato. In generale gli agricoltori sono persone abituate a soffrire, sono certo quindi che sapranno reagire.

Le cantine regionali come si sono comportate?
Chi si rivolgeva alla Gdo in qualche modo ha attutito la sofferenza, al contrario chi era orientato alla linea horeca ha risentito del blocco generale. Ma è adesso che si gioca la partita per tante cantine: devono dare risposte a processi organizzativi aziendali nuovi, gestire il magazzino, la vendemmia, la finanza e tanto altro.

Il Covid ha messo in difficoltà anche l’export.
I primi due mesi 2020 sono stati di crescita, poi è arrivato il blocco e l’incertezza globale soprattutto su mercai importanti come quello americano, il primo per il nostro Paese, e quelli asiatici (Cina e Giappone) che avevano grandi prospettive di crescita. I dati ci dicono che purtroppo avremo grosse flessioni anche nei prossimi sei mesi.

Boom del mercato on line: è il futuro?
C’era uno zaino pieno di inefficienza, in pochi mesi è stato svuotato. Il digitale è una grande opportunità in quanto accorcia la distanza consumatore-produttore, guai però pensare che l’on line possa risolvere i problemi del vino. Le vendite in questo canale rappresentano lo 0,5% del volume d’affari, numeri decisamente bassi. C’è anche da dire che se Campari compra Tannico non può essere catalogato come una semplice casualità.

Un recente articolo Corriere della Sera ha evidenziato 4 cantine della nostra regione nel club dei 100 milioni di euro di fatturato. Tre sono gruppi cooperativi.
È un grande vantaggio per l’Emilia Romagna avere gruppi cooperativi di questo tipo che hanno dimensioni, capacità organizzativa, mentalità. Può rappresentare una grande opportunità per i piccoli produttori per processi di aggregazione. Penso come modello a Cevico con Medici Ermete, la cooperazione che ha messo l’ombrello a un marchio di riferimento lasciando l’autonomia nella gestione.

Perché i vini regionali hanno poco appeal fuori dai nostri confini?
Il vino regionale c’è fuori dai confini solo che si trova per lo più in volume nello scaffale della grande distribuzione. Non può essere solo la Gdo a veicolarlo. Il quadro regionale contrassegnato da tante piccole e medie cantine non aiuta in questa direzione. C’è da dire che ci sono anche cantine che hanno intrapreso percorsi di visibilità di successo come Umberto Cesari.

Cosa ne pensa della nomina di Ruenza Santandrea alla guida del Consorzio Vini di Romagna?
È una persona seria, con una grande esperienza su più fronti nel settore, tra cui la presidenza dell’Alleanza delle Cooperative. Penso che sia un grande privilegio contare su un personaggio come lei, una persona che dà alla Romagna un biglietto da visita di grande credibilità.

Terminiamo con un messaggio positivo.
Ogni produttore metta estro, capacità imprenditoriale, fantasia e sappia guardare il futuro con molta fiducia. Come regione abbiamo tutto, dobbiamo solo esserne consapevoli e comunicarlo meglio. (7)


Filippo Fabbri
Calciatore mancato, giornalista per passione. Una stella polare, il motto del grande Gianni Brera: “Prima di scrivere un articolo bevi un bicchier di vino”. Perchè come diceva Baudelaire "bisogna diffidare degli astemi". Contatti: filfabbri@gmail.com
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