Appuntamento a Vinitaly 2024 con Cleto Chiarli

In occasione di Vinitaly 2024, Chiarli 1860 ha deciso di rinnovare il proprio stand e di spostarsi nel Padiglione 8, in una posizione molto più centrale rispetto al passaggio di operatori e visitatori.

Una scelta, motivata dal fatto che il vino Lambrusco non è né può rimanere circoscritto a una realtà regionale, ma sia, invece, da tempo, grazie al lavoro e alla strategia di comunicazione di Cleto Chiarli, un brand globale. Brand globale e vino dal gusto e dal consumo trasversali, in grado di convincere molte e diverse tipologie di consumatori.

Oggi, i vitigni di Sorbara e Grasparossa così come il metodo classico Quintopasso seguono di pari passo l’evoluzione del mercato andando incontro alle nuove aspettative dei consumatori. Vini dinamici che si adattano a una domanda trasversale: dall’aperitivo ai cocktail, alla possibilità, nonostante siano vini rossi (Sorbara e Grasparossa), di essere serviti freddi grazie ad una moderata gradazione alcolica.

La partecipazione a Vinitaly – afferma Tommaso Chiarli responsabile della comunicazione di Chiarli 1860 - è sempre un'importante occasione per la nostra azienda di ritrovare vecchi e nuovi clienti, confrontarci con nuove opportunità di sviluppo sui mercati esteri e incrementare la nostra presenza sul mercato interno che rimane il nostro bacino commerciale più consistente. Anche in risposta all’attuale congiuntura nazionale ed internazionale del mercato del vino, quest’anno Chiarli avrà più spazio e più visibilità al Vinitaly. Abbiamo scelto una posizione centralissima, per un brand, Chiarli 1860, che ha salde radici regionali, ma una netta vocazione alla dimensione internazionale. I nostri vini Lambrusco e Spumanti, infatti, rispondono a una domanda sempre più ampia, contemporanea e trasversale”.

Allo stand di Vinitaly si potrà degustare tutto Cleto Chiarli, dalle Doc emiliane, in primo luogo Lambrusco di Sorbara e Grasparossa, alle bollicine di Quintopasso, avendo così un quadro dei vari metodi di produzione, frutto di un sapere che permette di realizzare vini molto godibili.

Per accompagnare la degustazione dei vini sono state coinvolte la Gastronomia Manzini per presentare un menù di cucina modenese, l’Antica Ardenga per salumi di grande qualità.
Lunedì 15 aprile, saranno, poi, di scena le tigelle artigianali con mortadella di GnoK and Roll.

Tra le caratteristiche distintive della produzione Cleto Chiarli c’è sia l’unicità del vigneto, ottenuta attraverso un’accurata selezione di cloni storici e la vinificazione mediante una sola fermentazione che preserva il ventaglio aromatico, i sentori primari dell’uva e la freschezza.

Un’impostazione che si ritrova nel Lambrusco del Fondatore, vino Lambrusco moderno, che valorizza la produzione a fermentazione naturale in bottiglia, o ancestrale, di cui la famiglia Chiarli, forte delle esperienze accumulate in oltre 160 anni, è tra i migliori interpreti.

Grazie alla grande esperienza nella rifermentazione in bottiglia, che si unisce alla straordinaria qualità delle uve Sorbara, coltivate dalla famiglia Chiarli, Quintopasso ha scelto il Metodo classico per esaltare tutte le espressioni di questo vitigno, sia in purezza sia in blend con lo Chardonnay. Per quanto riguarda il Vecchia Modena Premium, il procedimento scelto è il metodo Charmat che, completamente padroneggiato in tutte le sue variabili, permette di ottenere il massimo dalla straordinaria materia prima a disposizione.

Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, ha inserito tra i dieci migliori vini da provare al Vinitaly, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Vigneto Cialdini che nasce da un unico vigneto di uve Grasparossa. Ecco cosa dice: "Il Vigneto Cialdini regala un sorso ricco, succulento di frutta scura ben matura, perfettamente equilibrata da un tannino fermo, ma ben levigato e da un’acidità rinfrescante. La bolla fine, a trama fittissima, ne impreziosisce l’eleganza".


Redazione Emiliaromagnavini
Storie di vino e di cibo che meritano di essere raccontate. Vigneron intimamente legati alla loro terra, cuochi avvezzi alla materia prima e alla tipicità, eventi che fanno grande l'Emilia Romagna. Perché bere e mangiare sono prima di tutto un atto agricolo. Tutto il resto è noia. Per scrivere alla redazione: redazione@emiliaromagnavini.it
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