Montecastello, the best of Porcospino

Montecastello vince il derby del porcospino. Dopo due anni di stop causa Covid, sabato scorso (3 dicembre) la piazza principale di Mercato Saraceno ha ospitato la settima edizione della gara ideata da Gianpiero Giordani. Però con una modalità nuova: i concorrenti non dovevano presentarsi con il dolce fatto, ma prepararlo in piazza, sotto degli stand. Cinque le squadre in gara che rappresentavano le frazioni del comune della Valle del Savio. Disponevano degli stessi prodotti: burro, zucchero a velo, uova (tuorlo), caffè, maraschino, savoiardi e mandorle tostate. Tutto messo a disposizione dall’organizzazione che aveva pure stabilito la grammatura degli ingredienti.

Quindi non c’era la soggettività legata alle ricette familiari, all’inserimento di un prodotto che non fa parte della ricetta tradizionale oppure ad un diverso equilibrio degli ingredienti standard. Quindi il rischio era di avere un dolce finale simile se non addirittura identico nel sapore. Ma non è stato così. Alla fine tutto ha ruotato attorno alla preparazione della crema al burro e alla bagna dei savoiardi.

Nel primo caso la sequenza è: burro, zucchero a velo, tuorlo d’uovo e caffè. La montatura è fondamentale per evitare che lo zucchero resti granuloso e, quindi, sgradevole al palato. Prepararlo in casa è più facile soprattutto grazie all’ausilio degli elettrodomestici. Molto più difficile centrare l’obiettivo in piazza, oltretutto in una giornata uggiosa e con la temperatura al di sotto dei dieci gradi. Serviva tantissimo olio di gomito. Altri segreti non ci sono.

L’altro elemento era la bagna dei savoiardi che, sistemati su due strati, spalmati con la crema al burro danno la forma (Porcospino) al dolce. Serviva molto equilibrio, perché è pericoloso sia inzuppare troppo o poco i biscotti. In entrambi i casi si rischia di sbilanciare la ricetta. E non è un elemento fondamentale. Non a caso è stata penalizzata una squadra che aveva preparato un’ottima crema al burro, ma avendo inzuppato troppo i biscotti il prodotto finale non è risultato gradevole come quello che ha vinto.


Davide Buratti
Giornalista in pensione, appassionato di enogastronomia. Nato e cresciuto in campagna, ha sempre mantenuto un forte legame con le sue tradizioni e con quei sapori che si irradiavano dal camino o dalla stufa a legna, quella di colore bianco che nelle sere invernali è stata il punto di riferimento per tante generazioni.
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