Senoner, il mio amore per l’Albana

I giurati erano 7, ma anche se il parterre dei votanti si fosse ampliato al pubblico presente il giudizio sarebbe stato il medesimo. Ovvero Andrè Senoner ambasciatore dell’Albana. Di lui hanno colpito la facilità di dialettica e la capacità di gestione davanti a ipotetici clienti con una affabilità pari allo stare a casa propria davanti al camino. Senoner ha 28 anni e ha ampi margini di crescita, lo scorso anno a vincere è stato Gilles Degboe che ne ha pochi di più. È evidente che siamo davanti a una nuova generazione di sommelier comunicatori, ragazzi con la voglia di girare, fare esperienze, farsi promotori di eventi su vitigni che spesso faticano a uscire dai confini di casa propria. È il bello del mondo del vino, è l’entusiasmo delle giovani generazioni.

Un entusiasmo che traspare chiaramente dalle parole di Andrè Senoner in questa intervista.

“Vengo da una terra di bianchi, venire qui in Romagna e mettermi alla prova con un bianco che non è della mia terra è stato qualcosa di ancora più grande”.

Come ha conosciuto l’Albana?
Tre anni ha fa, volevo iscrivermi al Master poi però per problemi personali mi sono ritirato a pochi giorni dall’evento. Il desiderio di tornarci e confrontarmi mi è rimasto e così eccomi qua, addirittura vincitore del Master.

Quante Albana ha bevuto per prepararsi?
Una vasta scelta. Fondamentale è stata la conoscenza di tutti i territori.

Un giudizio sull’Albana?
È un vitigno di cui c’è ancora molto da scoprire e raccontare per le sue mille sfaccettature e le tante versioni: passito, secca, anfora, macerata… Penso che questa sia tutta la sua forza.

Un pregio dell’Albana?
La versatilità.

Un difetto?
Il suo disciplinare non ancora chiarissimo.

Un gioco: lei torna in Romagna, la prima Albana che vuole bere?
Vitalba Tre Monti 2016.

Cosa farà adesso quale ambasciatore?
Farò conoscere l’Albana a più persone possibili. Spetta a noi sommelier trasmettere al pubblico cosa fa il produttore dopo mesi e mesi in vigna e in cantina. Il nostro è un ruolo centrale.

Nel concreto?
Prima di tutto alcune serate per farla conoscere in Alto Adige, Trentino e Veneto.

Cosa farà con i 2mila euro della vittoria?
Li investirò in un viaggio per conoscere ancora di più il mondo del vino, probabilmente in Francia.

Ultima domanda, ma doveva essere la prima: 28 anni, come si è approcciato al mondo del vino?
Facevo il cameriere in un ristorante stellato, avevo deciso di diplomarmi sommelier per migliorare il mio curriculum. Da lì in poi la mia fame di conoscenza non si è più fermata, ed eccomi qua.


Filippo Fabbri
Calciatore mancato, giornalista per passione. Una stella polare, il motto del grande Gianni Brera: “Prima di scrivere un articolo bevi un bicchier di vino”. Perchè come diceva Baudelaire "bisogna diffidare degli astemi". Contatti: filfabbri@gmail.com
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