Fiocco rosè per il Fortana

Ha visto i natali a Vinitaly, senza nome e senza etichetta. Ma dentro la bottiglia già se ne intuisce il carattere. Stiamo parlando del nuovo Fortana rosè fermo, nato dalla collaborazione fra la Tenuta Garusola e la Mattarelli Vini. Il tutto con la benedizione del Consorzio del Bosco Eliceo che ne ha ospitato la presentazione, scomodando anche un pezzo da 90 come il sommelier pluripremiato Luca Gardini.

A tenere a battesimo il nuovo Fortana, l’autoctono per antonomasia delle sabbie del Bosco Eliceo, anche Sante Baldini, presidente del Consorzio e Annalisa Barison numero uno di Ais Emilia. Rosé fermo, da breve macerazione sulle bucce e fermentazione a temperatura controllata, il nuovo nato strizza l’occhio ai trend che partendo d’Oltralpe vedono nei rosè una nuova frontiera del vino, con consumi che anche Italia stanno progressivamente e costantemente crescendo.

Declinato in poche migliaia di bottiglie e destinato per il momento a un mercato di prossimità con qualche acuto fuori regione, il nuovo vino di Garusola e Mattarelli, pur ancora in attesa dell’etichetta, è già però ampiamente prenotato. Complice il sorso gradevole, l’accenno tannico e la piacevole freschezza di beva. Tanta roba per un vino, il Fortana, che non ha certo un grande blasone. Ma che negli anni grazie al lavoro in vigna e in cantina e alle sperimentazioni costanti ha saputo cambiare pelle. Contando poi che ogni autoctono, quasi per magia, ben si attaglia al proprio territorio. E il Fortana, in allegra compagnia con Zia, Cappellacci di Zucca e Salama da Sugo, non smentisce l’assioma enogastronomico.


In foto da sinistra, Ambrogio Manzi, Sante Baldini, Elisabetta Felletti di Tenuta Garusola, Emanuele Mattarelli e Luca Gardini.


Maurizio Magni
Giornalista e sommelier è responsabile della guida Emilia Romagna da Bere. A tavola e nella vita è sostenitore del libero arbitrio e del paradosso francese.
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