Tesei: ‘Vi spiego Cesena in Bolla 2023’

Cesena in Bolla cresce. Non solo perché alle bollicine affianca anche vini fermi e distillati. Ma soprattutto perché da 78 produttori passa a 118 con tanti nomi premium del panorama vitivinicolo nazionale.

L’appuntamento è ancora alla Fiera di Cesena lunedì 27 e martedì 28 febbraio, in un evento pensato per il mondo horeca (al pubblico 100 biglietti al giorno).

Ne parliamo con l’ideatore, Ivan Tesei di Taste Production (nella foto al centro).

Tesei, ci indichi tre ragioni per venire in Fiera a Cesena?
Prima di tutto la qualità delle proposte, da tutte le regioni d’Italia, dall’Alto Adige sino alle due isole, Sicilia e Sardegna. Basta leggere chi ci sarà per farsene un’idea.

Secondo motivo.

Per il mondo horeca è un’occasione unica per incontrare un numero così ampio di proposte del vino e del cibo. Abbiamo invitato oltre 12mila operatori horeca (wine bar, ristoranti, hotel, resort) della Costa Adriatica: Romagna, Marche, ferrarese e veneto. Il periodo è quello giusto, è in questo momento che si pensano le carte dei vini in vista della stagione primavera estate. Ricordo che il b2b è incontro e cultura: proprio quella che si trova in questo evento.

Terzo motivo.

La location, ben collegata ad autostrada ed E45. Aggiungo anche il plus del parcheggio gratuito. Qualche giorno fa si è svolto in Romagna un evento fieristico con parcheggio a 15 euro. Ecco questo costo qua non c’è.

Come mai Cesena in Bolla si è allargata ai vini fermi?

È una richiesta che ci è arrivata da alcune cantine che producevano anche altre referenze, lo stesso chiedevano alcuni locali.

Cosa si aspetta da questa edizione numero 8 di Cesena in Bolla?

Un incremento della partecipazione degli operatori, il cui accesso all’evento, ricordo, è gratuito previa registrazione nel sito. Lo scorso anno sono stati oltre 1600 i partecipanti nei due giorni, l’obiettivo è superare questa soglia. È interessante notare che abbiamo già adesioni da Toscana, Lazio, tanti dall’Emilia.

Come sarà l’edizione 2024?

Abbiamo alcune idee che svilupperemo, come ad esempio ampliare l’offerta food di qualità. E ancora, promuovere dei fuorisalone di avvicinamento all’evento, un po’ come abbiamo fatto nei giorni scorsi nello Spazio da Medri a Cesena con 35 operatori horeca. Per adesso però concentriamoci sull’evento del 27 e 28.

Un’ultima domanda d’attualità: cosa ne pensa dell’etichetta il ‘vino nuoce alla salute?

È un insulto alla cultura del vino. Il vino non fa male se bevuto in giusta misura, lo dicono gli studi. È l’abuso che deve essere condannato, non certo il lavoro di tanti produttori.


Matteo Fabris
A me il vino piace berlo e raccontarlo. Fate voi..
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