Quella sera di Raoul al Piadina Night

Non c’è personaggio che ha impersonificato meglio di tutti l’essere romagnolo di Raoul Casadei. Scomparso nei giorni scorsi (13 marzo) e tributato da tutta Italia (e oltre), tra le tante canzoni della sua orchestra ce ne sono due che hanno raccontato meglio di tutte la nostra terra: la celebre “Romagna e sangiovese” e un’altra più recente dedicata alla piadina.

Il “pane della Romagna” secondo Raoul è fatto di quattro ingredienti: “la grinta di Pantani, l’allegria del liscio, il cuore dei bagnini, l’arte di Fellini”. Emblematico il finale della canzone in pieno spirito romagnolesco: “La pida pataca”.

Casadei non si è limitato solo a cantare le gesta della piadina, due estati fa fece qualcosa di più. A Rimini in occasione della prima edizione di Piadina Night si presentò alla festa in piazzale Boscovich, omaggiato spontaneamente da fan di tutta Italia per una fotografia, un autografo, un selfie. “Suonava il figlio Mirko e all’improvviso arrivò anche Raoul, per fare un saluto a tutti noi. Mi disse che non poteva mancare a una festa dedicata alla Piadina Romagnola - racconta Alfio Biagini presidente del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola che organizzò l’evento – Fu una grande e graditissima sorpresa, tant’è che salì anche sul palco, con ovazione del numeroso pubblico presente”.

Biagini si sofferma anche sul personaggio Raoul. “Qualcuno nel ricordare Casadei, in questi giorni, ha detto che la sua musica è stata uno degli elementi della trinità romagnola, composta da liscio, piadina e sangiovese. Ebbene, concordo con questa visione. Quando dico che la Piadina Romagnola non è semplicemente un prodotto da mangiare ma qualcosa di culturale, lo specchio di una terra, affermo questo. Giovanni Pascoli ha nobilitato la piadina con la poesia, Raoul l’ha cantata e fatta conoscere all’Italia intera. Sta a noi proseguire su questa strada in difesa di un patrimonio che è nel Dna della Romagna”.


Redazione Emiliaromagnavini
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