Emilia-Romagna terza per turismo DOP

Le DOP e le IGP si confermano un volano sempre più potente per l’economia, il turismo e la qualità della vita dell’Emilia-Romagna.

La Regione conquista, infatti, il terzo posto nella classifica nazionale del Turismo DOP, alle spalle di Veneto e Toscana, e davanti alla Lombardia, grazie a un sistema integrato che unisce filiere produttive solide, attrattività territoriale e il ruolo strategico dei Consorzi di tutela. Secondo la ricerca, i prodotti che hanno contributo a creare più azioni e strategie sul territorio sono il Parmigiano Reggiano DOP, il Prosciutto di Parma DOP, la Piadina Romagnola IGP, la Coppa, la Pancetta e i Salumi piacentini DOP.

La classifica è contenuta nel primo Rapporto nazionale sul turismo legato alle Indicazioni Geografiche, realizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin, presentata oggi a Bruxelles, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.

Il Rapporto mette in luce, in particolare, come la sinergia tra agricoltura, turismo e ‘DOP economy’ rappresenti un modello virtuoso di sviluppo, capace di generare valore economico, valorizzare l’identità dei territori e rispondere alla crescente domanda di esperienze autentiche da parte dei turisti. Visite a cantine, caseifici, frantoi e aziende agricole, degustazioni, itinerari culturali legati alla tradizione alimentare del territorio, attività didattiche e laboratori legati alla produzione artigianale, vedono infatti sempre più protagonisti dei 44 prodotti DOP e IGP, volano in Emilia-Romagna anche dell’export agroalimentare (+22,2% verso gli Stati Uniti nel 2024).

Questo successo è frutto - sottolinea in una nota l'Assessore Mammi - della combinazione vincente che caratterizza il nostro territorio: filiere agricole robuste e di qualità, un’offerta turistica consolidata e, soprattutto, l’impegno fondamentale dei nostri Consorzi di tutela, nel valorizzare e promuovere prodotti unici al mondo. Parliamo di un modello virtuoso - aggiunge l’assessore- in grado non solo di generare valore economico per le comunità che oggi alla produzione alimentare si attesta attorno ai 37 miliardi, ma anche di rafforzare l’identità culturale dei luoghi e soddisfare la crescente richiesta di un turismo esperienziale e consapevole. La classifica nazionale rappresenta quindi uno strumento prezioso per individuare buone pratiche replicabili e potenziare le politiche pubbliche, e dimostra che, con visione strategica, coordinamento e capacità di fare rete, è possibile attivare percorsi efficaci di sviluppo locale”.

La Regione continua a investire sempre più nel valore delle Indicazioni Geografiche. Anche quest’anno sono appena stati indetti bandi per 14 milioni di euro per la promozione dei prodotti agroalimentari a indicazione geografica e a qualità regolamentata, sia sul mercato europeo sia in Paesi extra-Ue, di cui 7,1 milioni di euro destinati al settore vitivinicolo. Entro la fine dell’anno la previsione è quella di un bando per la promozione delle indicazioni geografiche del valore di 5 milioni di euro.

Per consolidare ulteriormente questo modello - conclude l’assessore - in autunno organizzeremo i primi Stati generali delle DOP e IGP dell’Emilia-Romagna, assieme a Qualivita, un importante appuntamento di confronto e pianificazione. Coinvolgeremo l’intera filiera, dai produttori ai Consorzi, dagli operatori turistici alle istituzioni, con l’obiettivo di definire nuove strategie condivise e rafforzare le sinergie, affinché il nostro patrimonio agroalimentare continui a essere un motore di sviluppo sostenibile e promozione territoriale nei prossimi anni”.


Redazione Emiliaromagnavini
Storie di vino e di cibo che meritano di essere raccontate. Vigneron intimamente legati alla loro terra, cuochi avvezzi alla materia prima e alla tipicità, eventi che fanno grande l'Emilia Romagna. Perché bere e mangiare sono prima di tutto un atto agricolo. Tutto il resto è noia. Per scrivere alla redazione: redazione@emiliaromagnavini.it
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