Quintopasso arruola un Maestro

Quintopasso mette la quinta e arruola un... Maestro. Segni particolari: Sorbara metodo classico. Si chiama così la new entry in casa Chiarli, nuovo tassello di una linea premium nata nel 2010.

Quintopasso ha realizzato la sua quinta bollicina – afferma con orgoglio Tommaso Chiarli - un Lambrusco di Sorbara metodo classico che si è meritato il nome Maestro. Il minimo che si potesse scegliere per sottolineare i talenti di questo vino che segna l’evoluzione più attuale del vitigno di Sorbara, vinificato in purezza”.

Con Maestro, l’obiettivo è produrre uno spumante che esalti le caratteristiche del Sorbara. Un vino dal colore limpido e quasi iridescente, intenso, profondo, dinamico e di così piacevole beva da farsi capire da chiunque. “Potrei definirlo un vino danzante e sfaccettato, come un metodo classico deve essere – prosegue Tommaso Chiarli (nella foto) -. Il frutto intatto, l’acidità affilata, la pulizia straordinaria e tutto più intenso, più definito, più vitale. In altre parole, l’arte dell’essenzialità”.

Il progetto Quintopasso
È il 2010 quando in casa Chiarli ci si convince che il Sorbara, il Sorbara delle vigne di Sozzigalli, abbia una marcia in più. Si tratta, è vero, di un clone molto vecchio, quasi scomparso, poco produttivo, difficile da coltivare, che però ha una particolarità unica: è femmina. Possiede il Dna dell’uva selvatica e va impollinata con piante di Lambrusco Salamino, piantate tra i filari, ma raccolte e vinificate a parte.
Un clone, quindi, diverso da tutti gli altri, che possiede un’acidità inarrivabile, mantenuta fino a piena maturazione; il che significa frutto, tensione e bevibilità.
Perché non tentare la strada di un metodo classico? Non un Lambrusco metodo classico, ma un metodo classico tout court, che possa confrontarsi con gli altri metodi classici italiani.
L’assaggio del primo Rosè Brut, annata 2011 è una rivelazione, dove frutto e acidità si rincorrono con sorprendente energia. Nasce così Quintopasso, l’azienda della famiglia Charli dedicata al vitigno di Sorbara metodo classico.

La riva sinistra del Secchia
Le cinque bollicine dell’azienda Quintopasso nascono da antichi e rari cloni della varietà Sorbara, che la famiglia Chiarli ha messo a dimora nella campagna a nord di Modena, lungo la riva sinistra del fiume Secchia dove il clima è umido e nebbioso in inverno, caldo e siccitoso in estate e i terreni sono costituiti prevalentemente da limo e sabbie.

Qui, prendono vita vini che hanno allargato il panorama italiano degli spumanti. In questo angolo di Pianura Padana, infatti, dove le “bollicine” sono una questione di famiglia, è stato applicato il metodo classico, basato sulla rifermentazione in bottiglia dei vini.

Una scelta che, partendo dall’assoluta qualità dei vitigni, ha messo, in evidenzia le potenzialità del Sorbara. La sfida, vinta, mostra come i nuovi vini spumanti si distinguano per finezza, acidità, energia, piacevolezza e sottolinea la capacità della famiglia Chiarli, vignaioli da più di un secolo e mezzo, di avere un gusto innato per l’innovazione.

Cinque bollicine che devono tutto al Sorbara appunto, il vitigno che ha rilanciato l’epopea del Lambrusco, grazie all’esperienza e alla determinazione della famiglia Chiarli.

Le “cinque sorelle” Quintopasso sono: il Rosé Brut, un Sorbara in purezza; la Cuvée Paradiso, assemblaggio di Sorbara e Chardonnay; Pas Dosé, Chardonnay più un saldo di Sorbara; Cuvée Paradiso Millesimato, prodotto solo nella versione Magnum e, appunto, l’ultima arrivata, Maestro, un Lambrusco di Sorbara in purezza metodo classico, nuova affascinante interpretazione delle superbe uve della Tenuta Sozzigalli.


Redazione Emiliaromagnavini
Storie di vino e di cibo che meritano di essere raccontate. Vigneron intimamente legati alla loro terra, cuochi avvezzi alla materia prima e alla tipicità, eventi che fanno grande l'Emilia Romagna. Perché bere e mangiare sono prima di tutto un atto agricolo. Tutto il resto è noia. Per scrivere alla redazione: redazione@emiliaromagnavini.it
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