Spigaroli, un libro sulla cucina gastrofluviale

Ci ha lavorato cinque anni, tra alti e bassi, insieme all’amico giornalista Luigi Franchi. Alla fine l’epilogo c’è stato. È racchiuso in oltre 220 pagine dove c’è tutti di lui. Lui, è Massimo Spigaroli, il re del culatello per antonomasia in quell’angolo di mondo che è l’Antica Corte Pallavicina, che ha deciso di raccontare la sua cucina in un libro. Il titolo non lascia adito ad equivoci: “Massimo Spigaroli, una mia idea di cucina gastrofluviale” (Multiverso editore).

La sua è una storia iniziata più di cento anni fa, un susseguirsi di quattro generazioni, il recupero di un vecchio castello e tante ricette tramandate che raccontano un territorio. Il volume è diviso in due parti. La prima racconta la storia della famiglia Spigaroli, del bisnonno di Massimo, Carlo, di papà Piren e mamma Enrica, del fratello Luciano e della zia Emilia che ha tramandato a Massimo tecniche e ricette di cucina. Racconta della nascita dell’Antica Corte Pallavicina, dei prodotti che nascono nel territorio della Bassa parmense, di come, assieme ad altri Massimo sia riuscito a creare il Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello DOP, della Stella Michelin arrivata nel 2011, degli allievi che si sono formati presso la sua cucina. I testi sono del giornalista Luigi Franchi, direttore della rivista Sala & Cucina e amico del cuoco, e contengono anche molte testimonianze di persone di spicco che hanno avuto un peso importante nella vita dello chef e dei suoi allievi che, dopo essersi formati presso l’Antica Corte Pallavicina, hanno avuto un incredibile successo.

La seconda parte riporta le ricette che hanno reso grande Massimo Spigaroli, lo hanno portato a diventare uno chef stellato (2011). Le prime ricette risalgono al periodo della tradizione, a quello degli insegnamenti ricevuti da ragazzo, quando tornato a casa da scuola aiutava la zia Emilia in cucina. Più si progredisce con le ricette, più si percepisce una crescita, un’innovazione.

La cucina di Spigaroli viene definita “gastrofluviale” per far intendere ciò che offre il territorio della Bassa parmense, lambito da fiume Po, in termini di biodiversità e naturalità.

Il libro contiene una raccolta di illustrazioni dei fotografi Paolo Gepri e Paolo Picciotto che ritraggono lo chef, la famiglia, la brigata, lo staff, l’Antica Corte Pallavicina, i prodotti e i piatti.


Filippo Fabbri
Calciatore mancato, giornalista per passione. Una stella polare, il motto del grande Gianni Brera: “Prima di scrivere un articolo bevi un bicchier di vino”. Perchè come diceva Baudelaire "bisogna diffidare degli astemi". Contatti: filfabbri@gmail.com
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