Se le teglie Montetiffi finiscono in Mongolia

Quando Maurizio Camilletti e Rossella Reali nei primi anni ’90 hanno deciso di tenere in vita l’antica tradizione dei tegliai a Montetiffi, avrebbero immaginato di tutto ma non certo di vedere una loro teglia finire in Mongolia. È quanto invece è successo nei giorni scorsi, in un fatto rivelato da Maurizio a Il Resto del Carlino di Cesena.

David Trabaldo, un italiano che da anni risiede in Mongolia per lavoro…ci ha contattato e chiesto di spedire nella capitale Ulaan Baatar una confezione di teglie – così nell’articolo -. Trabaldo ha infatti scoperto che in Mongolia fanno una sorta di pane che assomiglia alla piadina. Lui sarà il nostro contatto per divulgare le teglie”.

Dunque, una teglia di Montetiffi finisce a 14mila km di distanza da Sogliano al Rubicone. A testimonianza di un prodotto artigianale della tradizione, abbinato alla piadina romagnola, capace di conquistare il mercato oltreconfine come già avvenuto in Giappone, Australia e Germania.

Per Maurizio e Rossella si tratta di un riconoscimento che fa il paio con quello ricevuto due anni fa dalla patria dell’Artusi, Forlimpopoli, quando gli fu assegnato il Premio Marietta ad Honorem, “per avere saputo mantenere un lavoro artigianale di grande tradizione nella nostra terra”, così nella motivazione.

Profeti in patria e all’estero a testimonianza di come un prodotto con forti radici nella cultura del territorio sa farsi anche globale.

Nella foto la consegna del Premio Marietta ad Honorem a Maurizio Camilletti (al centro) a Forlimpopoli


Redazione Emiliaromagnavini
Storie di vino e di cibo che meritano di essere raccontate. Vigneron intimamente legati alla loro terra, cuochi avvezzi alla materia prima e alla tipicità, eventi che fanno grande l'Emilia Romagna. Perché bere e mangiare sono prima di tutto un atto agricolo. Tutto il resto è noia. Per scrivere alla redazione: redazione@emiliaromagnavini.it
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