La rivoluzione green parte dal bar

Che il cambiamento climatico sia ormai sulla bocca di tutti è un dato assodato. Ma, tolti i doverosi ringraziamenti a Greta Thunberg, che ha risvegliato l'interesse di migliaia di giovani in tutto il mondo sul futuro del pianeta, bisogna chiedersi cosa resta oltre gli slogan. Nell'epoca del “there is no planet B" stampato su t-shirt e cartelli quasi fosse una moda, il dubbio che il "friday for future" resti, per l'appunto, solo un venerdì di rivendicazioni che cadono nel vuoto il resto della settimana, è forte.

Forse sono partiti da queste considerazioni Matteo Cieri e Sara Alessandrini, due imprenditori di Cesena, titolari del Bar AmoR, che hanno deciso di mettere al bando la plastica nel loro locale. Una rivoluzione eco che è la logica conseguenza di chi concretamente si impegna per lasciare ai propri figli un mondo migliore. Dietro ogni retorica, Matteo e Sara hanno investito le loro risorse in vetro e borracce, l'acqua purificata per dissetarsi sgorga direttamente dai rubinetti del loro locale. Si abbatte così non solo l'utilizzo di plastica monouso, ma i costi, a livello di inquinamento, di un'intera filiera produttiva e di trasporti che dalle sorgenti porta l'acqua sulle nostre tavole, insieme a CO2 e plastica ovviamente.


Le Borracce di AmoR sono già disponibili e possono essere acquistate da chiunque a una cifra poco più alta con cui generalmente si acquista una bottiglietta d’acqua. L’obiettivo è quello di eliminare la plastica monouso offrendo, in futuro, anche un servizio per poter ricaricare la propria borraccia direttamente dai rubinetti di AmoR.

Un plauso a questa bella iniziativa.


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