A Bertinoro la cena della vendemmia

Torna uno degli eventi più longevi della Romagna: la Festa dell’Ospitalità. Ha 93 anni alle spalle e pare proprio non sentirli. Va in scena a Bertinoro dal 29 agosto al 1 settembre, quattro giorni ricchi di eventi e proposte per tutti i gusti: rievocazioni storiche, spettacoli, concerti, degustazioni, mostre, ma anche escursioni per conoscere il territorio e le sue tipicità. E soprattutto tanto cibo e vino di qualità.

Non a caso, il tema scelto per l’edizione 2019 della Festa dell’Ospitalità è "Di Rocca in Rocca, La Romagna dello spungone": l’obiettivo è di promuovere e valorizzare la particolare roccia tufacea (lo spungone, appunto) che forma le colline di questo pezzo di Romagna e contribuisce alla qualità delle produzioni vinicole locali.

Sono tanti i momenti cardine di questa festa. Ne indichiamo due che aprono e chiudono la manifestazione. Il primo giovedì 29 agosto alle 20.30 in piazza della Libertà, che si trasforma in una sala da banchetti a cielo aperto per ospitare la grande “Cena della Vendemmia”, a base di piatti tipici e specialità. Realizzata dalle associazioni Comitato “Manifestazione Gemellaggi” e “Chi Burdel – I ragazzi di Bertinoro”, sarà preparata utilizzando i prodotti delle aziende di Bertinoro Babbi, Bertozzi, Caseificio Mambelli, La Via Del Colle, Orogel Fresco, dei produttori d'olio bertinoresi associati Arpo, delle cantine del Consorzio Vini di Bertinoro in collaborazione con i sommelier di AIS Romagna. (gratuito fino ai 6 anni - € 10 fino ai 12 anni - € 25 oltre). La cena è accompagnata dalla musica di SOLO2. A seguire lo spettacolo"BRISLI". Briciole di poesia romagnola, interpretato dall'autore e attore Denis Campitelli.

L’altro evento è per domenica 1 settembre sempre in piazza della Libertà alle 10.30 quando va in scena il Rito dell’Ospitalità. E’ il momento centrale della festa. Anche quest'anno gli ospiti della Festa pranzano nelle case dei bertinoresi, grazie al suggestivo Rito, che si svolge sotto la Colonna dell'Ospitalità. Qui sono chiamati, uno ad uno, gli ospiti ufficiali della Festa che scelgono una delle buste appese alle Anella: al suo interno il nome della famiglia che li ospiterà durante la giornata.

Una volta terminata la chiamata degli ospiti ufficiali, le buste rimanenti sono a disposizione dei presenti e chi vorrà avrà la possibilità di provare l'esperienza di entrare in una casa bertinorese ed essere accolto nello spirito di amicizia e fratellanza di questa manifestazione.

Il Rito, che si ripete dal 1926 e che ha contribuito a far conoscere Bertinoro come città dell'Ospitalità, affonda le radici in tempi assai più antichi. Secondo la tradizione, nel 995 il giudice Andrea convocò a Bertinoro un convegno di pace per risolvere le contese sorte fra le più potenti famiglie del territorio, ma si trovò di fronte al problema di dove far ospitare i nobili convenuti. Il problema fu risolto con un patto tra i nobili locali che inizialmente si contendevano gli ospiti illustri per averli nelle proprie dimore.

Due secoli dopo, Arrigo Mainardi e Guido del Duca fecero innalzare la famosa "Colonna delle Anella" o "Colonna dell'Ospitalità": ogni anello apparteneva a una famiglia locale e i forestieri che arrivavano in città, legando il cavallo a un anello, diventavano ospiti della famiglia corrispondente.

E per chi volesse sempre domenica alle 18 va in scena una degustazione guidata a cura dell'Associazione Italiana Sommelier - Romagna. La scoperta dello spungone non può dirsi completa senza aver apprezzato i vini prodotti in questo territorio, vere eccellenze che devono la loro qualità proprio alle caratteristiche del terreno.

Nel corso della quattro giorni sono presenti stand delle associazioni locali con gastronomia romagnola accompagnato dai vini del ConsorzioVini di Bertinoro a cura di AIS Romagna. Da venerdì 30 agosto si affiancheranno gli amici dalla Germania (wurstel e birra) e dalla Francia (formaggi, dolci e vino)


Redazione Emiliaromagnavini
Storie di vino e di cibo che meritano di essere raccontate. Vigneron intimamente legati alla loro terra, cuochi avvezzi alla materia prima e alla tipicità, eventi che fanno grande l'Emilia Romagna. Perché bere e mangiare sono prima di tutto un atto agricolo. Tutto il resto è noia. Per scrivere alla redazione: redazione@emiliaromagnavini.it
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