Domus Caia: la genialità dell’appassimento.

Un’azienda agricola nata nel 1932, nel cuore della Romagna a Castelbolognese, nella zona che ai giorni nostri sarebbe diventata la MGA Serra. Un podere che si evolve nel corso del tempo, specializzando la sua attività nell’allevamento di bestiame nell’immediato dopoguerra, per poi cominciare a piantumare i primi filari di viti, come si faceva una volta, con pergole lunghissime che lasciavano lo spazio per far crescere il foraggio per gli animali. Finchè, alla fine degli anni ’70 non arriva alla gestione Stefano Ferrucci, quello che potremmo definire in senso buono un visionario, una persona che ha un sogno e lo persegue con tutte le sue forze: produrre vini di alta qualità in Romagna. La prima cosa che pianifica di fare in vigna è quella di ridurre le rese, diradando le uve e rompendo la classica tradizione contadina che invece puntava ad ottenere il massimo della produttività dalle viti.

Poi decide di sperimentare, di seguire nuove strade, di utilizzare in modo nuovo la tecnica dell’appassimento sulle uve dei suoi vigneti. Inventa i pannelli mobili su carri per appassire i grappoli di albana, uno strumento utilizzato ancora oggi in azienda e non solo. Ma realizza poi quello che forse è stato il suo progetto più ambizioso, quello di produrre un Sangiovese facendone appassire le uve, una cosa che nessuno aveva mai provato prima, con un vitigno che sembrava si prestasse molto poco a questo metodo di vinificazione. Invece, dopo qualche anno di prove, nel 1982 nasce la prima annata di Domus Caia, segnando una svolta ed una caratterizzazione particolare per tutta l’enologia romagnola dell’epoca. Arrivarono presto riconoscimenti nazionali ed internazionali e Stefano Ferrucci non tardò ad affermarsi come pioniere della nuova viticoltura romagnola, lavorando con straordinario impegno per affermare la qualità di tutta la produzione vinicola locale, per cercare l'eccellenza in quella Romagna in cui credeva profondamente, tanto da non smettere mai di imparare e mettere la sua esperienza a disposizione di tutti.

Purtroppo nel 2005, dopo una lunga malattia Stefano Ferrucci si è spento prematuramente, lasciando però un segno indelebile nel mondo del vino romagnolo. Oggi il timone di quella che è diventata l’Azienda Agricola Stefano Ferrucci, è saldamente nelle mani delle figlie Ilaria e Serena che con molta caparbietà hanno seguito le orme paterne. Non semplicemente mantenendo lo status quo, come probabilmente sarebbe stato più facile fare, ma perseguendo invece una propria idea di vino ed un loro progetto preciso, mantenendo la produzione di un punto di riferimento come il Domus Caia, ma continuando a sperimentare e a lanciare nuovi prodotti.

Per ricordare questo incredibile percorso e soprattutto per testare ancora una volta la qualità e la tenuta nel tempo del Domus Caia, le Delegazioni AIS di Faenza e Ravenna hanno organizzato a fine 2019 una degustazione verticale. Quelle che seguono sono le note di quella splendida serata.

Romagna Sangiovese Superiore Riserva “Domus Caia” DOC 2012
Annata piuttosto calda, che ha condizionato la maturazione delle uve e lavendemmia. Si presenta con un rubino scuro, fitto e con riflessi granato. Al nasosi percepiscono subito le note legate all’appassimento, con profumi che ricordano l’estate, il fieno e la foglia di tabacco, poi esce il frutto scuro, polposo e maturo. Il sorso è rotondo, morbido ma sorretto da una grande freschezza, i tannini benintegrati e l’allungo finale importante.

Romagna Sangiovese Superiore Riserva “Domus Caia” DOC 2008
Annata climaticamente equilibrata. Il colore è sempre un rubino profondo, ma in questo caso con riflessi aranciati. Al naso arrivano subito note terrose, di corteccia, di radice amara, seguite da frutti neri sotto spirito e cenni di erbe aromatiche essiccate. All’assaggio colpisce per l’equilibrio e la bevibilità, la struttura importante è ben supportata dalla freschezza ed il finale è saporito e persistente.

Romagna Sangiovese Superiore Riserva “Domus Caia” DOC 2007
L’annata è stata piuttosto complicata, calda, con una grandinata ed una vendemmia forzatamente anticipata. Il colore rubino scuro mantiene una buona luminosità. All’olfatto arrivano subito i frutti scuri come amarena e ciliegia sotto spirito, accompagnate da fiori scuri appassiti, cenni di menta e timo, un contorno piacevole di spezie dolci. Il sorso è subito piacevole, di grande freschezza, slanciato ed equilibrato, elegante e persistente.

Romagna Sangiovese Superiore Riserva “Domus Caia” DOC 2006
In questo caso il colore è rosso granato, ma sempre con una bella luminosità. Ricco di profumi, elegante, con ciliegia sotto spirito, note balsamiche e mentolate, lievi speziature dolci in sottofondo, accompagnate da uno sbuffo di tabacco da pipa. Altrettanto elegante il sorso, morbido ma allo stesso tempo equilibrato, con tannini setosi ed un finale imperioso.

Romagna Sangiovese Superiore Riserva “Domus Caia” DOC 2003
Colore granato, netto e preciso. Alla ciliegia sotto spirito fanno seguito note di cuoio, di tabacco, di sottobosco ed infine una leggera nota speziata piccante di pepe nero. Deciso al palato, con una nota alcolica importante, tannini ancora vivaci ed una piacevolissima sapidità finale.

Romagna Sangiovese Superiore Riserva “Domus Caia” DOC 2001
Rosso rubino con riflessi granato. Di grande complessità all’olfatto, ciliegia matura in primo piano, seguono note di viola appassita e radice amara, un tocco balsamico, cuoio e tabacco, cenni speziati, in un quadro di grande armonia. Sorso elegante e dinamico, con tutte le componenti in grande equilibrio fra loro, tannini perfettamente integrati ed un allungo poderoso e saporito.


Vitaliano Marchi
Sommelier professionista Ais, è relatore e degustatore per le guide “Emilia Romagna da bere e da mangiare” e “Vitae”. È co-autore di “Albana, una storia di Romagna”, il primo libro interamente dedicato all’esclusivo vitigno romagnolo.
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