Territorio

Parmense

Epicentro della gastronomia emiliana, la provincia di Parma è attraversata da ben tre itinerari del gusto. Tra la via Emilia e il Po, la Strada del Culatello di Zibello Dop esalta il “re dei salumi” e altre delizie tipiche della zona, come la spalla cruda di Palasone, lo strolghino e la gola di maiale, base di ricchi antipasti e di spuntini fuori orario. Particolarmente suggestiva è la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Parma, lungo la quale si possono gustare prodotti pregiati come il prosciutto di Parma Dop, il tartufo nero di Fragno, a cui è dedicata una grande fiera, e il salame di Felino Igp. La Strada dei Vini e dei Sapori del Fungo Porcino di Borgotaro Igp interessa le valli ai confini con Toscana e Liguria. Accanto al porcino, nel sottobosco abbondano mirtilli, lamponi e fragole. La cucina del luogo fa largo uso del gustoso Parmigiano Reggiano Dop e propone torte rustiche con ingredienti semplici e genuini.



Parma L’incanto del Battistero


Bellissimo, leggiadro e misterioso. E’ il Battistero di Parma, monumento simbolo della città. Fotografatissimo dai turisti, troneggia accanto al Duomo (altro splendore) in Piazza Duomo. Se si ha la fortuna di vederlo in una giornata di sole, la vista è davvero abbagliante. Ma cos’ha di tanto speciale questa torre protesa verso il cielo, completamente rivestita di pregiato marmo rosa? Un numero molto particolare: l’otto.
Il Battistero di Parma è tutto basato sul numero otto. Otto come il simbolo dell’infinito. Otto come simbolo della rinascita. La sua pianta non è tonda o quadrata ma ottagonale. Una torre a otto lati perfetti e simmetrici. Una scelta di Benedetto Antelami, il geniale architetto che lo ideò nel 1196. L’Otto indica anche conflitto perenne tra spirito e materia. Di sicuro nessuno prima aveva mai osato concepire un Battistero così diverso da tutti gli altri. Una torre tronca. Sviluppato in altezza, quasi a voler a toccare il cielo, appunto.
Visto dall’esterno, girandoci tutt’intorno, le otto pareti sono un tripudio rosa di archi, lunette, architravi, carichi di bassorilievi, formelle, animali fantastici, simboli medioevali, idee sulla vita e sulla natura, ricchi di riferimenti teologici. Ma una sorpresa ancora più forte attende il visitatore, appena varcato uno dei tre portali d’ingresso. Dentro il Battistero, il fluire del tempo si è come fermato, ci si ritrova in pieno Medioevo. Una sensazione palpabile. Lo spazio è di una bellezza abbagliante. Per dare più leggerezza e ariosità, ogni lato è stato
otticamente raddoppiato. Gli otto lati sono diventati 16. Ci sono infatti 16 arcate (due su ogni lato). Sedici nicchie, slanciate e sinuose che si irradiano verso l’alto. Ricche di scene dipinte: il ciclo dei mesi, poi quello delle stagioni e i rispettivi segni zodiacali. In alto poi ecco la cupola con le sue immagini in stile bizantineggiante dipinte con la tecnica medioevale della tempera. Racconta la Gerusalemme celeste e le storie di Abramo, di Giovanni, gli apostoli e i Profeti con il Cristo intercedente e la Vergine. Al centro dell’ambiente c’è una grande vasca, ricavata da un'unica roccia. E’ alta circa 80 centimetri: è la fonte battesimale per il rito del battesimo ad immersione completa. Ancora oggi viene talvolta utilizzata con questa modalità. La visita al Battistero è un’ esperienza che da sola basterebbe il viaggio, se non altro per il messaggio di questo monumento: la salvezza tramite le opere buone. Naturalmente c’è tanto, tantissimo da vedere a Parma. Una città con un’ atmosfera parigina, il suo centro elegante e monumentale, la sua enogastronomia. Vi piacerà.

DA NON PERDERE
Il Battistero
Piazza Duomo
Palazzo della Pilotta e la Galleria Nazionale
Un giro nel quartiere dell’Oltretorrente
Cibi gioiello: Prosciutto di Parma Dop, Culatello di Zibello Dop, Parmigiano Reggiano Dop
Il Complesso Monastico di San Giovanni
L’Auditorium Paganini di Renzo Piano

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