Gli “Oscar” del vino cooperativo

Nonantola (MO) - Consegnati i riconoscimenti a 11 etichette delle cantine cooperative italiane. L'occasione è stata la sesta edizione della manifestazione, organizzata come da tradizione dall’associazione culturale “ÆMILIA Storie di territori e di comunità” per fare il punto sull’evoluzione qualitativa dei vini della cooperazione e dedicata alla memoria del fondatore del movimento cooperativo vitivinicolo del nostro Paese, Gino Friedamn.
Tra le 43 le etichette di 9 grandi cantine prese in esame dalla giuria, ad aggiudicarsi il titolo assoluto è stato il Lambrusco di Sorbara secco 20017, a rifermentazione in bottiglia, della Cantina di Carpi e Sorbara, “Omaggio a Gino Friedmann”.

“Quest’anno, si è deciso di valutare i vini esprimendo punteggi in centesimi. Limite minimo per entrare tra i più interessanti, almeno 85 centesimi nelle schede di tutti i degustatori - ha spiegato il giornalista Giorgio Melandri, presidente della commissione di esperti che ha degustato alla cieca ogni etichetta, formata da Leila Salimbeni (Spirito Divino), Adriano Rioli (AIS Modena), Michele Palermo e Antonio Previdi (Slow Food) – il Sorbara Omaggio a Gino Friedmann ha raccolto più di 90 centesimi da tutti noi. Inevitabile segnalarlo con una menzione speciale”.

Gli altri “Oscar” sono stati quindi assegnati alle altre tre categorie in concorso. Per i vini più fedeli alla trazione quaterna composta dall’Amarone della Valpolicella 2013 “Negrar Domini Veneti”, il Lambrusco Salamino “Tradizione” della Cantina Santa Croce Carpi, a un altro Salamino "Dedicato ad Alfredo Molinari" in arrivo ancora dalla Cantina di Carpi e Sorbara, accompagnati dal trebbiano abruzzese Dop di Tollo.

Il premi “quotidiano”, cioè ai vini più interessanti nel rapporto qualità/prezzo sono invece andati a Cevico per il Romagna Dop Trebbiano spumante 2017, “Bio”, alle Riunite CIV con il Lambrusco di Sorbara “Righi”, all’Albana secco di Caviro “Romio” e ancora a Tollo: questa volta con il Pecorino “Terre di Chieti”.

Infine, per le etichette più rappresentative dell’identità e della tradizione di loro territori, a farla da padrone è stato ancora una volta il Lambrusco. Protagoniste laCantina Santa Croce Carpi e il “Salamino Di S. Croce Dop Secco 2017” e “Omaggio a Gino Friedman”, in versione però metodo charmat, sempre della Cantina di Carpi e Sorbara.

Redazione Emiliaromagnavini
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