Albana: uno nessuno centomila

Secco e passito, ma anche dolce e spumante. Sottile di fiori bianchi e erbe aromatiche; minerale e salina, o croccante di frutto. Tagliente e verticale, ma anche surmatura e botrizzata. Vinificata in bianco o macerata sulle bucce. Cresciuta nel cemento, nell’acciaio, nel legno o nelle anfore georgiane. Tannica, longeva e sempre colorata da cinquanta sfumature d’oro.

Tutto questo è l’Albana Docg, puro Dna romagnolo, i cui grappoli corrono dal Cesenate all’Imolese, passando per le colline dello spungone di Bertinoro, Forlì e Faenza.




Sull’Albana, sui suoi mille stili e terroir diversi prova a fare il punto il convegno dal titolo ‘Albana e Spungone Romagnolo, dalle identità territoriali alla riconoscibilità in fase commerciale’, in programma sabato 24 novembre alle ore 10.30 nella Chiesa di SanSilvestro a Bertinoro nell’ambito di Vino al Vino la manifestazione dedicata alla regina romagnola a bacca Bianca.

Al tavolo dei relatori l’agrotecnico Paolo Babini, gli enologi Pieluigi Zama e Giancarlo Soverchia, il sommelier Vitaliano Marchi,il wine specialist Fabio Magnani, Francesco Cioria, sommelier dello stellato San Domenico di Imola e il sommelier Marco Casadei vincitore del Master dell’Albana 2017. A moderare l’incontro il giornalista Maurizio Magni.

Redazione Emiliaromagnavini
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